La mente – e, in questo caso, anche la memoria – gioca brutti scherzi.
Lo dico perché in quanto esseri umani abbiamo accesso a numerose esperienze: siamo esseri sociali, frequentiamo vari ambienti, abbiamo a che fare con più persone e siamo sempre pronti a provare cose nuove.
Tuttavia, siamo tutti accomunati da un elemento simile: ricordiamo maggiormente le cose brutte e non le cose belle.
È come se dessimo per scontati gli avvenimenti positivi per concentrare le nostre energie sulle cose brutte.
Il motivo è da ricercare indietro nel tempo: quando eravamo piccoli erano i nostri comportamenti sbagliati ad attirare l’attenzione e procurarci una sgridata, mentre i comportamenti corretti erano dati per scontati.
Le cose brutte, gli avvenimenti avversi e negativi possono diventare pericolosi. Potrebbero farci cadere nell’errore e potremmo avere molte difficoltà nel recuperare la situazione.
La diretta conseguenza è vivere i momenti negativi con un impatto emotivo molto più forte rispetto ai momenti positivi.
Ci segnano: molti provano anche a cambiare i propri atteggiamenti, in seguito a un trauma o a un’esperienza negativa.
Ma come si traduce tutto questo nel mondo finanziario?
Spesso un investitore si sente combattuto prima di prendere una decisione di investimento perché ricorda un’esperienza negativa precedente:
È già andata male, quindi inutile riprovare;
Hanno già sbagliato altri, perché devo correre il rischio anche io?
È una forte mancanza di fiducia che spesso allontana persino dai propri obiettivi: la paura paralizza e le persone pensano sia meglio non fare anziché vivere la possibilità di commettere un errore.
Non è un atteggiamento sano ed è un gran peccato!
Ne ho parlato anche nell’ultima puntata, la numero #18, del podcast #Birdie, insieme a Roberta Gallingani: una straordinaria performance coach esperta di golf che mi ha confidato un segreto…
Anche nel golf le barriere mentali sono molto difficili da abbattere.